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Etiquetas | Costa Concordia
Intervista al Tenente Giorgia Capozella comandante dell’ufficio marittimo di Porto Santo Stefano

“Speriamo poter rimuovere la Concordia prima della prossima estate”

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Iniziano i lavori in merito all’informazione contenuta nel Voyager Data Record della Concordia, l’elemento più importante della scatola nera. Il 27 marzo sarà la data in cui verrà esaminato il contenuto della stessa e per il quale è previsto il suo trasferimento verso Roma. L’attenzione è diretta inevitabilmente verso il contenuto del Vdr che potrebbe aver salvato i dati inerenti alle ultime ore di navigazione della Concordia e per tanto fornire chiarimenti utili alle indagini. La dinamica dell’incidente dello scorso 13 gennaio continua ad avere aspetti poco chiari che potrebbero essere delucidati tra l’analisi del contenuto del Vdr.

Prima di procedere con la trascrizione dei dati, l’organo competente della Guardia di Finanza, ha avuto l’incarico di realizzare le copie di sicurezza di tutto il contenuto informatico ritrovato a bordo del relitto, per poi iniziare le procedure di estrazione delle informazioni contenute all’interno. Contemporaneamente, la procura di Grosseto continua con gli interrogatori delle persone informate sui fatti, che dureranno durante tutta la settimana.

Altra vicenda che colpisce gli animi della popolazione del Giglio è la recente notizia, venuta alla luce solo pochi giorni fa, della scomparsa della campana della nave Concordia, situata a otto metri di profondità e rubata in circostante ancora da chiarire. L’oggetto in questione pare avrebbe dovuto essere destinato a rimanere nell’isola in memoria della tragedia che scioccò e interruppe la tranquillità di questo piccolo paradiso toscano. Per avere maggiori chiarimenti in merito alle ultime vicende sulla tragedia, ho avuto la possibilità di intervistare personalmente il Tenente di Vascello Giorgia Capozzella, comandante dell’ufficio marittimo di Porto Santo Stefano. L’intervista viene riportata di seguito.

Quali sono le procedure in corso al giorno d’oggi?

“Ora sono ancora in corso le operazioni di debunkering ma sono giunte quasi al termine, dopodiché si subentrerà nella fase successiva, quella della rimozione della nave.”

Quali problemi potrebbero presentarsi durante la fase di rimozione della Concordia?

“Ora è difficile dire quali saranno le problematiche, sono stati presentati i progetti per la rimozione ma ancora non si sa quale sarà effettivamente il progetto che risulterà vincitore. È ovvio che è una rimozione senza precedenti, una nave di queste dimensioni non è mai stata rimossa prima, quindi è qualcosa che farà anche scuola. Però ecco, solo durante i lavori in corso potremo valutare le effettive problematiche.”

Si può già stabilire quanto tempo ci vorrà per rimuovere la nave?

“Purtroppo questo non glielo so dire in quanto non mi occupo direttamente di questa tematica. Per quanto riguarda la durata, si spera che si riesca a rimuove prima della prossima estate.”

L’Argentario è una meta turistica molto amata, come sta reagendo la gente del posto, che paure manifesta?

“Sotto questo punto di vista ci siamo già potuti tranquillizzare perché le operazioni debunkering sono andate per il meglio e quella è stata la prima cosa importante e fondamentale perché ovviamente si è evitato quello che poteva essere un disastro ambientale. Mentre per quanto riguarda la popolazione del Giglio noto da una parte una sorta di preoccupazione per quella che può essere la stagione turistica per quanto riguarda ecco la possibilità che le operazioni che avvengono intorno alla nave possano in qualche modo impedire alle unità più piccole di poter svolgere le attività consuete. Così anche per quanto riguarda la zona di interdizione di alcune aree in cui si fanno anche immersioni. Quindi sotto questo punto di vista, pero di contro so anche che è previsto un aumento del turismo, purtroppo però per altre ragioni, situazione sicuramente incontrollabile in quanto i curiosi non possono essere fermati, e purtroppo ce ne sono tanti.”

Sono state previste misure cautelari per quanto riguarda le consuete attività di immersione e pesca?

“Da quando c’è stato l’incidente è stata interdetta un’area molto amplia di due miglia intorno alla nave, di conseguenza erano interdette anche numerose zone destinate alle attività subacquee. Successivamente, è stata emessa da questo ufficio, una nuova ordinanza che interdice appunto un’area più ristretta e anche l’area delle Scole, luogo in cui la nave è andata a sbattere, dove è avvenuto l’incidente. Quindi ci sono molte aree, possiamo dire la maggior parte delle aree, destinate ai sub che al di fuori dell’area interdetta, rimane interdetta e lo rimarrà necessariamente, la zona prospiciente alla nave e al momento rimane interdetta anche la zona di immersione dentro l’area appartenente alla zona delle Scole. Non sappiamo ancora fino a quanto ci sarà tale restrizione, è possibile che in vista dell’estate cambi qualcosa, ma ancora non ci sono certezze in merito.”

Sono state indette nuove misure in merito alla distanza di sicurezza dalle coste?

“In Italia è stato approvato di recente un decreto interministeriale che prevede proprio determinate distanze per le navi, come appunto anche da aree marine tutelate come quella del parco dell’Argentario.”

Si è saputo da poco della scomparsa della campana della nave Concordia, immersa a otto metri di profondità e che a quanto pare, sarebbe diventata il simbolo della vicenda e per tanto deposta proprio sull’Isola del Giglio. Cosa ci può dire in merito?

“La campana si trovava sulla nave, sotto il livello del mare e quindi appunto nella zona interdetta. Ora non posso esprimere un parere in quanto ci sono delle indagini in corso e, in quanto organo giudiziario non posso parlare.”

Naturalmente, la zona è sotto vigilanza giorno e notte.

“Esatto, è sotto vigilanza giorno e notte.”

Suppongo comunque che ci possa essere una certa preoccupazione inerente alla possibilità che episodi di questo genere si possano ripetere.
“Sicuramente è una preoccupazione che c’era sin dall’inizio anche perché appunto, come dicevamo prima, i curiosi sono tanti come anche i sciacalli. È ovvio che ci sarà sempre qualcuno pronto ad approfittarsi della situazione. L’intenzione è appunto quella di mantenere i controlli con lo scopo di scongiurare ipotesi del genere.”

C’è ancora il pericolo che la nave possa scivolare dallo scoglio su cui è appoggiata, sommergersi completamente e causare quindi danni maggiori?

“So che c’è un comitato che monitora appunta la situazione, al momento quindi non mi risulta che ci sia un rischio del genere in questo momento.”

Come a reagito la popolazione in quest’ultimo periodo? Ci sono stati aiuti, movimenti di volontari pronti a dare una mano, per esempio?

“La popolazione del Giglio ed anche dell’Argentario si è adoperata in ogni modo, anche la notte in cui è accaduto l’incidente. Hanno veramente dato il cuore per queste persone, tant’è che ci sono state molte persone, molti naufraghi che a distanza di tempo sono ritornati anche solo per dire grazie. Veramente si è assistito ad un episodi di solidarietà eccezionale, gente che dava le proprie giacche, le proprie coperte e dava anche ospitalità in casa. Quindi, sotto questo punto di vista è stato qualcosa di eccezionale.”

“Speriamo poter rimuovere la Concordia prima della prossima estate”

Intervista al Tenente Giorgia Capozella comandante dell’ufficio marittimo di Porto Santo Stefano
Valentina Vannimartini
lunes, 19 de marzo de 2012, 09:39 h (CET)
Iniziano i lavori in merito all’informazione contenuta nel Voyager Data Record della Concordia, l’elemento più importante della scatola nera. Il 27 marzo sarà la data in cui verrà esaminato il contenuto della stessa e per il quale è previsto il suo trasferimento verso Roma. L’attenzione è diretta inevitabilmente verso il contenuto del Vdr che potrebbe aver salvato i dati inerenti alle ultime ore di navigazione della Concordia e per tanto fornire chiarimenti utili alle indagini. La dinamica dell’incidente dello scorso 13 gennaio continua ad avere aspetti poco chiari che potrebbero essere delucidati tra l’analisi del contenuto del Vdr.

Prima di procedere con la trascrizione dei dati, l’organo competente della Guardia di Finanza, ha avuto l’incarico di realizzare le copie di sicurezza di tutto il contenuto informatico ritrovato a bordo del relitto, per poi iniziare le procedure di estrazione delle informazioni contenute all’interno. Contemporaneamente, la procura di Grosseto continua con gli interrogatori delle persone informate sui fatti, che dureranno durante tutta la settimana.

Altra vicenda che colpisce gli animi della popolazione del Giglio è la recente notizia, venuta alla luce solo pochi giorni fa, della scomparsa della campana della nave Concordia, situata a otto metri di profondità e rubata in circostante ancora da chiarire. L’oggetto in questione pare avrebbe dovuto essere destinato a rimanere nell’isola in memoria della tragedia che scioccò e interruppe la tranquillità di questo piccolo paradiso toscano. Per avere maggiori chiarimenti in merito alle ultime vicende sulla tragedia, ho avuto la possibilità di intervistare personalmente il Tenente di Vascello Giorgia Capozzella, comandante dell’ufficio marittimo di Porto Santo Stefano. L’intervista viene riportata di seguito.

Quali sono le procedure in corso al giorno d’oggi?

“Ora sono ancora in corso le operazioni di debunkering ma sono giunte quasi al termine, dopodiché si subentrerà nella fase successiva, quella della rimozione della nave.”

Quali problemi potrebbero presentarsi durante la fase di rimozione della Concordia?

“Ora è difficile dire quali saranno le problematiche, sono stati presentati i progetti per la rimozione ma ancora non si sa quale sarà effettivamente il progetto che risulterà vincitore. È ovvio che è una rimozione senza precedenti, una nave di queste dimensioni non è mai stata rimossa prima, quindi è qualcosa che farà anche scuola. Però ecco, solo durante i lavori in corso potremo valutare le effettive problematiche.”

Si può già stabilire quanto tempo ci vorrà per rimuovere la nave?

“Purtroppo questo non glielo so dire in quanto non mi occupo direttamente di questa tematica. Per quanto riguarda la durata, si spera che si riesca a rimuove prima della prossima estate.”

L’Argentario è una meta turistica molto amata, come sta reagendo la gente del posto, che paure manifesta?

“Sotto questo punto di vista ci siamo già potuti tranquillizzare perché le operazioni debunkering sono andate per il meglio e quella è stata la prima cosa importante e fondamentale perché ovviamente si è evitato quello che poteva essere un disastro ambientale. Mentre per quanto riguarda la popolazione del Giglio noto da una parte una sorta di preoccupazione per quella che può essere la stagione turistica per quanto riguarda ecco la possibilità che le operazioni che avvengono intorno alla nave possano in qualche modo impedire alle unità più piccole di poter svolgere le attività consuete. Così anche per quanto riguarda la zona di interdizione di alcune aree in cui si fanno anche immersioni. Quindi sotto questo punto di vista, pero di contro so anche che è previsto un aumento del turismo, purtroppo però per altre ragioni, situazione sicuramente incontrollabile in quanto i curiosi non possono essere fermati, e purtroppo ce ne sono tanti.”

Sono state previste misure cautelari per quanto riguarda le consuete attività di immersione e pesca?

“Da quando c’è stato l’incidente è stata interdetta un’area molto amplia di due miglia intorno alla nave, di conseguenza erano interdette anche numerose zone destinate alle attività subacquee. Successivamente, è stata emessa da questo ufficio, una nuova ordinanza che interdice appunto un’area più ristretta e anche l’area delle Scole, luogo in cui la nave è andata a sbattere, dove è avvenuto l’incidente. Quindi ci sono molte aree, possiamo dire la maggior parte delle aree, destinate ai sub che al di fuori dell’area interdetta, rimane interdetta e lo rimarrà necessariamente, la zona prospiciente alla nave e al momento rimane interdetta anche la zona di immersione dentro l’area appartenente alla zona delle Scole. Non sappiamo ancora fino a quanto ci sarà tale restrizione, è possibile che in vista dell’estate cambi qualcosa, ma ancora non ci sono certezze in merito.”

Sono state indette nuove misure in merito alla distanza di sicurezza dalle coste?

“In Italia è stato approvato di recente un decreto interministeriale che prevede proprio determinate distanze per le navi, come appunto anche da aree marine tutelate come quella del parco dell’Argentario.”

Si è saputo da poco della scomparsa della campana della nave Concordia, immersa a otto metri di profondità e che a quanto pare, sarebbe diventata il simbolo della vicenda e per tanto deposta proprio sull’Isola del Giglio. Cosa ci può dire in merito?

“La campana si trovava sulla nave, sotto il livello del mare e quindi appunto nella zona interdetta. Ora non posso esprimere un parere in quanto ci sono delle indagini in corso e, in quanto organo giudiziario non posso parlare.”

Naturalmente, la zona è sotto vigilanza giorno e notte.

“Esatto, è sotto vigilanza giorno e notte.”

Suppongo comunque che ci possa essere una certa preoccupazione inerente alla possibilità che episodi di questo genere si possano ripetere.
“Sicuramente è una preoccupazione che c’era sin dall’inizio anche perché appunto, come dicevamo prima, i curiosi sono tanti come anche i sciacalli. È ovvio che ci sarà sempre qualcuno pronto ad approfittarsi della situazione. L’intenzione è appunto quella di mantenere i controlli con lo scopo di scongiurare ipotesi del genere.”

C’è ancora il pericolo che la nave possa scivolare dallo scoglio su cui è appoggiata, sommergersi completamente e causare quindi danni maggiori?

“So che c’è un comitato che monitora appunta la situazione, al momento quindi non mi risulta che ci sia un rischio del genere in questo momento.”

Come a reagito la popolazione in quest’ultimo periodo? Ci sono stati aiuti, movimenti di volontari pronti a dare una mano, per esempio?

“La popolazione del Giglio ed anche dell’Argentario si è adoperata in ogni modo, anche la notte in cui è accaduto l’incidente. Hanno veramente dato il cuore per queste persone, tant’è che ci sono state molte persone, molti naufraghi che a distanza di tempo sono ritornati anche solo per dire grazie. Veramente si è assistito ad un episodi di solidarietà eccezionale, gente che dava le proprie giacche, le proprie coperte e dava anche ospitalità in casa. Quindi, sotto questo punto di vista è stato qualcosa di eccezionale.”

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